Il rovescio di Federer, Lendl e Edberg: equilibrio, catena cinetica e rotazione delle spalle


Nessuna rotazione? Fermi con il busto? Se sono le prime volte che giocate a Tennis un uso esclusivo del braccio può andar bene, ma a livelli agonistici non è un gesto che possa definirsi competitivo, è opportuno imparare a gestire uno swing più complesso.

Dopo i primi palleggi per prendere dimestichezza con il campo e la propria coordinazione occhio mano è necessario dedicarsi senza indugio a un gesto più articolato che prevedere la gestione di più parti del corpo.

Il breve filmato è tagliato all'altezza del busto, ma occorre tenere presente che l'energia di rotazione parte dalla spinta di gambe.

In particolar modo prenderemo in esame la rotazione delle spalle perché questo è un nodo cruciale dello swing, dove si può incorrere in fraintendimenti o incongruenze esecutive.

La rotazione delle spalle è necessaria in tutti i colpi fondamentali: dritto, rovescio e servizio. In questo caso prenderemo in esame il rovescio di Roger Federer, ma la dinamica principale si adatta anche agli altri colpi, compreso il rovescio a due mani.

L'elemento fondamenta è che per non interrompere la successione del trasferimento dell'energia cinetica al braccio quest'ultimo non deve anticipare la rotazione delle spalle. Deve rimanere "indietro" guidato dalle spalle nell'avanzamento.

Infatti se il braccio accelerasse muscolarmente anticipando le spalle la forza applicata al movimento del braccio racchetta dovrà, anche, in parte, essere utilizzata per far ruotare le spalle che sono rimaste ferme, o si muovono troppo lentamente. Questa condizione innesca un blocco di quella che viene chiamata "catena cinetica", perché il braccio anticipando la successione del trasferimento dell'energia, creerebbe una sorta di "catena cinetica inversa" che torna verso il busto in contrasto con quella che ha la sua origine dalla gambe e segue la successione gambe, tronco, braccio.

Una delle principali cause della perdita di equilibrio durante il colpo è proprio dovuta a questo aspetto. Infatti l'accelerazione di un braccio racchetta che non prende energia dal tronco, tenderà a trascinare il giocatore fuori equilibrio, in quanto l'energia che torna indietro dal braccio verso il corpo avrà come conseguenza quella di minare la solidità dei punti di appoggio (gambe e piedi).

Con la corretta gestione della catena cinetica, invece, nel momento in cui le rotazioni tendono a fermarsi non ci saranno forze disequilibranti da contrastare, perché l'energia sarà profusa nell'accelerazione del braccio racchetta.

Come si può vedere dal filmato Roger Federer è veramente un maestro in questo. In un primo momento si gira con il busto fino a rivolgersi verso gli spettatori sul fondo del campo. Il petto è quasi completamente rivolto verso di loro. Questo gli consente di avere molti gradi di rotazione del busto che gli permettono di avere un arco ampio per condurre il braccio all'impatto guidato dal tronco.
Ivan Lendl e Stefan Edberg


Quando la velocità di rotazione diminuisce e tende a fermarsi il braccio mantiene o prende (comunque si voglia dire in un linguaggio non tecnico) la velocità del busto. Come un oggetto o una persona che continua ad avanzare all'interno di un'auto durante la frenata. Il braccio racchetta è carico di energia cinetica che proviene dalla rotazione del giocatore, il quale a fine colpo si ritrova con le spalle che danno sugli stessi spettatori che prima potevano leggere la scritta sul davanti della sua maglietta.

La completezza, la fluidità e l'unità di questa esecuzione permettono al giocatore di avere un finale in cui è già pronto per la preparazione del colpo successivo.

In conclusione è opportuno iniziare il prima possibile a imparare a gestire questo tipo di dinamica esecutiva, perché ciò che si impara da ragazzi e da bambini possiede margini di miglioramento molto più ampi nel futuro.

In tutti i giocatori di alto livello questa rotazione è evidente, perché è una condizione necessaria per raggiungere determinati picchi di rendimento.

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