Tennis, infortuni, leve, epicondilite

Braccio potenza e resistenza. La mano è il punto in cui la racchetta è fissata.

Nell'impatto l'unica leva vantaggiosa è quella della pallina, perché alla collisione si applica una forza sul piatto corde che tende a far ruotare la racchetta sul punto in cui è fissata e questo punto è la mano del giocatore. La distanza tra punto di impatto e mano, punto di rotazione, è il braccio potenza. Mentre per impedire la rotazione noi applichiamo una forza contraria, cerchiamo di far ruotare in senso inverso la racchetta. La forza applicata, però, è sul punto di rotazione, la mano, o il gomito o la spalla, quindi la distanza dalla mano, dal gomito o spalla, al baricentro della racchetta è il braccio resistenza di una leva svantaggiosa. Tutto sforzo muscolare senza aiuto perché la forza è applicata sul punto di rotazione e non lontano da esso. Racchetta head light, baricentro vicino alla mano, in modo da ridurre il braccio resistenza, e con alta inerzia, in modo che la racchetta passi oltre, attraverso l'impatto, con molto follow through. Questa è la scelta migliore per evitare problemi al polso, al gomito e alla spalla.

Da questo punto di vista si tratta di una forza che cerca di contrastarne un'altra. Una utilizza una leva vantaggiosa e l'altra una leva svantaggiosa. Anche se la pallina è più leggera del braccio racchetta l'alta velocità e lo sfruttamento del braccio potenza all'impatto possono essere problematici a lungo andare. Quello che si può fare è aumentare l'inerzia ma rimane il problema della leva svantaggiosa, perché anche solo per accelerare il nostro braccio racchetta la muscolatura agisce sul punto di rotazione dei nostri arti. Non siamo creature perfette, forse quasi perfette. Per sopperire a questa difficolta è necessario acquisire una tecnica di accelerazione che consenta di essere il meno muscolari possibile e gestire inerzie più elevate dell'oggetto (la racchetta da tennis) che utilizziamo.

Per aumentare l'inerzia di un oggetto possiamo agire su due variabili: il peso e la velocità. L'inerzia di un oggetto è data dalla massa per la velocità. Se l'oggetto ruota su un punto, com'è il caso della racchetta da tennis, la quale può ruotare all'altezza del polso (mano), gomito o spalla, possiamo intervenire anche sulla distribuzione del peso, perché il raggio dal punto di rotazione è considerato al quadrato nelle formule (inerzia rotazionale). Quindi lo stesso peso avrà un valore molto maggiore se posizionato lontano dal punto di rotazione (in punta all'ovale della racchetta per esempio) rispetto a quando è posizionato vicino al manico.

Metterlo in punta alla racchetta aumenterà maggiormente il momento d'inerzia ma sposterà anche il baricentro aumentando il braccio resistenza della leva, condizione che al momento dell'impatto, può creare ulteriori problemi quando c'è il contrasto della collisione.

Inoltre aumentare l''inerzia, come è stato già ampiamente valutato, è un vantaggio nel momento della collisione ma uno svantaggio nella manovrabilità della racchetta e nella sua accelerazione.

Fondamentale diventa l'abilità tecnica nel saper gestire il trasferimento rotazionale dell'energia cinetica, quella che viene chiamata "catena cinetica" anche se il termine rappresenta più il tradizionale trasferimento lineare che è molto meno efficace. Se si alleggeriscono le racchette e si diminuisce l'inerzia del sistema braccio racchetta si elimina il problema dell'accelerazione ma rimane il problema dell'impatto. Quando una forza tende spostare indietro la racchetta lo sforzo per mantenere velocità e direzione sarà muscolare se la velocità "non è sufficientemente alta". Anche in questo caso si rimane strettamente vincolati alla velocità del braccio racchetta. Problema di cui soffrono i giocatori di corporatura più piccola, i quali sono costretti ad un'azione iper veloce per mantenere competitività. In dinamica di gioco non è sempre possibile avere lo spazio e il tempo per un'accelerazione massima e completa. Inoltre la velocità non di rado va a scapito della precisione.

Come accade spesso, nella vita non si può avere tutto. La personalizzazione della racchetta sulla base delle caratteristiche fisiche, tecniche e di gioco diviene un aspetto importante anche per la prevenzione degli infortuni. In linea generale se si aumenta il peso nell'ovale si può controbilanciare con del peso al manico per avvicinare il baricentro alla mano. Il peso al manico aumenta l'inerzia, ma non così tanto come quello in testa.

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