Tornando sull'argomento della catena cinetica e delle rotazioni sembra che si faccia fatica a trovare argomentazioni che mettano tutti d'accordo. Purtroppo nel tennis non di rado sembra di stare nel Far West del diciannovesimo secolo con le carovane che si fermano nei paesi per vendere la propria pozione magica ed espedienti superficiali come soluzioni.
Il Far West del tennis
Ci sono coach internazionali noti che non evitano di fornire suggerimenti poco chiari, suscettibili di fraintendimenti ed non di rado proprio errati. Avere delle incertezze in gioco è fatale, ma soprattutto giocare per dieci anni in un modo e poi cambiare può annientare ogni ambizione, pertanto è opportuno tornare su alcuni punti della questione.
Per quanto riguarda le rotazioni, le accelerazioni, il passaggio della mano con le spalle che seguono è sufficiente fare un giro su internet per divertirsi. La convinzione che, in alcuni casi sfocia in ottusità, non si smuove nemmeno davanti ai filmati, spesso, figuriamoci davanti ad una argomentazione. Però l'evidenza per chi affronta la questione con una mentalità senza preconcetti è chiara.
Rotazioni efficienti. Scegliamo bene.
Se in preparazione giriamo le spalle dando la schiena alla rete quale sarà il vantaggio di anticipare il movimento con il braccio? Nessuno. Il corpo che segue il braccio sarà una zavorra trascinata dal braccio stesso, non c'è trasferimento di energia verso l'esterno, anzi è il contrario. Un braccio racchetta più veloce del corpo che tende a far girare una persona di 70, 80 a volte 90 chili. Roger e Federer e Rafael Nadal pesano 85 chili circa, Matteo Berrettini è sopra i 90. Il corpo diventa una zavorra. Il busto viene trainato dal braccio, condizione che comporta uno sforzo aggiuntivo rendendo lo swing meno efficiente.
Le dinamiche sia del dritto che del rovescio sono evidenti nel primo filmato: il rallentamento della rotazione e il blocco della rotazione fanno sì che l'energia cinetica si trasferisca al braccio racchetta, il quale avrà una velocità di partenza più alta di zero in relazione alla velocità di rotazione stessa.
Nel secondo filmato si vedono Marian Vajda e Novak Djokovic che discutono questo aspetto. Anche se l'audio non è chiaro la mimica chiarisce che stanno parlando di questa dinamica per metterla a punto.
Ovviamente imparare a giocare solo con il braccio è la cosa più semplice e più immediata per iniziare a fare i primi scambi, ma se si hanno delle ambizioni agonistiche e soprattutto se si nutrono speranze di imparare un tennis di alto livello è fondamentale iniziare il prima possibile ad acquisire dimestichezza con le dinamiche di un colpo più complesso nella sua costruzione. Con il braccio che si "aggancia" alla velocità del corpo i vantaggi sono molteplici. La maggiore efficienza del gesto unita ad una maggiore velocità di esecuzione consente di avere e mantenere per più tempo un tennis competitivo.
Idee chiare da giovani.
La successione degli eventi deve essere chiara e non devono esserci dubbi, nemmeno a livello inconscio, nella mente dell'atleta di quello che si è chiamati a fare; del motivo per cui si corre per arrivare bene con le gambe. Nel terzo filmato Mouratoglou non è chiaro nelle spiegazioni, il concetto esposto è quello che l'accelerazione della mano anticipa l'azione del corpo e delle spalle. Questo crea confusione e può innescare dei blocchi nella crescita tecnica.
La transizione da un tipo di colpo all'altro va effettuata in modo consapevole e cosciente. In modo da acquisire gli automatismi il prima possibile e affinché si abbia nel proprio bagaglio tennistico un bagaglio di conoscenze che aprono molteplici possibilità di crescita e miglioramento.